Parlando con i nostri studenti, spesso è capitato che si parlasse di quello che poteva essere il percorso del trader.
Questo ovviamente nasce dalla curiosità di sapere a che punto si è del percorso, quanta strada si è fatta e quanta ancora se ne deve fare per arrivare alla “fine”.
Ovviamente non esiste nessuna fine in questo percorso, perché ogni giorno è un continuo studiare, fare errori e migliorarsi.
La fine che però potremmo auspicare è quella in cui il trader ha raggiunto la maturità, cioè ha capito come strutturare la propria attività, su quali mercati concentrarsi, su quale timeframe, che tipo di strategia mettere in atto e soprattutto come gestire sé stesso in maniera efficace.
A questo punto la gran parte del lavoro è stata fatta e occorre solo portare avanti l’attività e fare quelle piccole correzioni di cui si ha bisogno.
Quello che interessa però a tutti è capire a cosa si va incontro e cosa bisogna affrontare per farcela.
Vediamo per cui adesso in maniera dettagliata quali sono le fasi del cammino di un trader, come si susseguono e quali pericoli e opportunità si presentano.
1 – Insoddisfazione
Ogni cambiamento duraturo deriva sempre dall’insoddisfazione che ognuno di noi prova nei confronti della propria situazione e della propria vita.
Quando si tratta dell’ambito economico molti sono insoddisfatti del proprio tenore di vita o di come gestiscono i propri risparmi.
Magari si è scontenti della propria banca o degli investimenti tradizionali che si sono fatti in passato e questo spinge le persone a cercare di più.
A forza di cercare, vedere, leggere e provare, si passa alla fase successiva del cammino.
Chi invece non ce la fa a passare alla fase successiva rimane a trastullarsi nella sua insoddisfazione, con l’unica occupazione di lamentarsi di tutto e di tutti.
2 – Scoperta
La scoperta del trading è spesso casuale. Si legge un articolo, si guarda un video, si trova un libro in libreria o si incappa in qualche forma di pubblicità online.
La scoperta è un momento importante, in cui il futuro trader inizia a capire e a scegliere qual è la strada che fa per lui.
Il trading è un’attività da “cacciatore” e chi predilige la meritocrazia e il lavorare duro per ottenere dei risultati sarà grandemente stimolato da questa possibilità.
Chi invece ha la mentalità da impiegato col posto fisso invece molto difficilmente si farà appassionare da questo mondo.
La scoperta è la fase che accende la passione, elemento estremamente fondamentale quando poi si dovrà passare alle fasi successive.
3 – Studio casuale e non strutturato
La passione e la voglia di fare porta l’aspirante trader a diventare “bulimico”.
Quello che succede è che cerca di immagazzinare quante più informazioni possibili, divorando qualsiasi materiale che gli capiti sotto le mani, che sia di qualità o meno.
Questa fase è assolutamente fisiologica e può durare anche moltissimo tempo, a volte anni.
Questo perché quando ci si avvicina al trading non c’è quasi mai nulla di strutturato che guida un aspirante trader in ciò che deve fare (a parte i nostri corsi).
Il risultato è che si continua ad andare avanti fino a quando non si scoppia e si è sommersi da una montagna di informazioni, la maggior parte delle volte inutili.
Quando si arriva a questo punto ci si scontra con un muro.
Probabilmente si sono fatte anche delle prove sia in demo che in reale e chi non riesce a trovare la quadra (cosa impossibile senza guida), incomincia a pensare che il trading sia un’attività troppo difficile, che non fa per lui o addirittura che sia tutta una fregatura in cui solo le grandi banche guadagnano.
Questo momento molto particolare da il via alla prima grande trasformazione del futuro trader: la presa di consapevolezza.
Chi non riesce a superare questo fase rimane intrappolato nel mondo dell’hobby, con risultati da hobbysta ovviamente.
4 – Presa di consapevolezza
Questa fase inizia spesso dalla crisi che si vive nella fase precedente, anche se a volte ci si rende conto subito che, avendo a che fare con un mondo così vasto e complicato, si ha bisogno di una guida.
La presa di consapevolezza consiste nel capire che andare allo sbaraglio contando solo sulle proprie forze non ha senso e non porta da nessuna parte.
Una volta capito questo, il trader non è più alla ricerca di informazioni, ma alla ricerca di persone.
Inizia a cercare delle guide e dei mentori che possano indicargli la strada giusta, correggere i suoi errori ed evitargli delle batoste inutili.
A questo punto la ricerca è concentrata nel capire chi può aiutarlo meglio e chi può veramente soddisfare le sue necessità.
Allora si inizia a seguire i personaggi pubblici nel mondo del trading e si sceglie quelli che più ci risultano simpatici e comprensibili.
In questa fase, dopo aver scelto un mentore, ci si affida alle sue cure e si inizia ad instaurare un rapporto più o meno diretto.
5 – Studio sistematico e professionale
La diretta conseguenza dell’aver trovato un mentore è seguire alla lettera le sue indicazioni e mettersi sotto di brutto con lo studio.
A differenza di prima, cioè di quando si studiava da soli, ora lo studio è strutturato e indirizzato in un cammino ben preciso.
Si procede per piccoli passi logici, mettendo un mattone sopra l’altro, un poco alla volta.
Questo studio inizia a dare sicurezza al futuro trader e riaccende la passione che nelle fasi precedenti poteva essere scemata.
Il trader inoltre inizia a dare struttura al proprio personalissimo modo di fare trading, costruendo e rifinendo quella che sarà poi la sua strategia, o le sue strategie.
In questo punto del percorso non è detto che ci si affidi solamente ad un solo mentore, ma è normale entrare in contatto con più trader esperti da cui si desidera imparare un qualcosa di specifico.
6 – Inizio operatività
Dopo lo studio intenso e professionale si inizia a fare sul serio.
A un certo punto il trader prende coraggio e decide che è ora di iniziare a eseguire delle operazioni in modo indipendente.
Allora mette insieme tutte le sue conoscenze e si butta a capofitto nell’operatività.
Questo passo è molto significativo, perché sancisce il battesimo del trader professionista, a prescindere da come vanno le cose.
È la decisione di iniziare a fare sul serio che si ripercuoterà sul resto della propria vita.
7 – Bastonate come se piovessero
Come è logico che sia, quando si inizia si è inesperti e facilmente si commettono errori più o meno gravi.
Questa fase è inevitabile ma, anche se sembra strano, positiva e salutare.
Infatti è in questo momento che il trader capisce che i mercati non scherzano e che non si può permettere di “giocare” o di fare le cose con superficialità.
Le bastonate che si prendono dal mercato servono ad indurire la scorza e forniscono la spinta per impegnarsi veramente nel processo di miglioramento.
Il trader capisce che quello che è e che sta facendo non è sufficiente per sopravvivere sui mercati e per ottenere i risultati a cui aspira.
Questa consapevolezza lo porta a dover alzare il proprio livello di preparazione e professionalità.
Da questo punto in poi l’obbiettivo non è ottenere dei risultati, ma alzare sempre l’asticella, giorno dopo giorno.
8 – Periodo di studio in solitario
Dopo aver iniziato a mettere le mani in pasta, c’è una fase fisiologica che ogni trader deve affrontare e a cui tende naturalmente.
Deve isolarsi da mentori e colleghi e passare del tempo da solo con i mercati. Questo periodo può essere lungo da poche settimane a diversi mesi.
Alla fine di esso si è fatto chiarezza su molte cose, in particolar modo su cosa si vuole fare e come gestire la propria attività.
Una volta completata questa fase, il trader ha consapevolezza di cosa lo interessa veramente e su cosa è meglio per lui concentrarsi.
9 – Crescita e miglioramento
La crescita deriva da ciò che si è realizzato nella fase precedente e il trader si concentra non solo sui mercati e sulle analisi, ma anche e soprattutto su sé stesso.
Infatti capisce che il successo non passa solo da una buona analisi, ma anche e soprattutto dalla gestione professionale di sé stessi e di tutta l’attività.
È in questo momento che si inizia ad avere un diario personale, in cui si registra in modo dettagliato tutto quanto quello che riguarda l’operatività.
Si presta poi particolare attenzione agli errori e al perché vengono commessi.
Così facendo si va ad eliminare la cause di molti insuccessi e si può ribaltare la situazione, facendo trasformare un’operatività in perdita in una in profitto.
10 – Inizio operatività professionale
Una volta trovata la quadra della propria attività, si inizia ad operare sui mercati in maniera professionale, costante ed organizzata.
Nulla viene lasciato al caso e l’obbiettivo principale del trader è quello di essere sempre migliore e di fare le cose sempre meglio.
11 – Occasionali periodi di difficoltà
Arrivato a questo punto ormai il tipo di lavoro che viene portato a termine è costante, regolare e sistematizzato.
Il trader deve solo eseguire ciò che ha stabilito e spingere per migliorare i dettagli della propria operatività.
Lo studio continua a essere una costante e i periodi di drawdown sono più o meno presenti a seconda della strategia e del trader.
In ogni caso questi periodi non buttano giù il trader, ma lo spronano ad essere disciplinato e paziente.
I periodi di prova infatti diventano delle sfide contro sé stessi da superare con soddisfazione.
Conclusione
Questo è quello che ho osservato su me stesso e su molti degli studenti di Sapienza Finanziaria.
Mi dispiace dire che molte persone non completeranno mai questo percorso, per il semplice motivo che ad un certo punto gettano la spugna o magari rimangono bloccati in una di queste fasi senza mai capire come andare avanti.
Molti poi rimangono invischiati in truffe vere e proprie e da quel momento lì non hanno né la forza né la volontà di andare avanti.
C’è però anche un lato positivo.
Se molti che partono da soli e senza guida hanno molte possibilità di non farcela mai, chi invece si affida alle nostre cure all’inizio del proprio percorso procederà attraverso tutte queste fasi in maniera veloce e con il minimo sforzo possibile.
Inoltre lo farà ben sapendo cosa sta facendo e cosa succederà in futuro, cosa non da poco per chi inizia un percorso di questo tipo.
Questo non significa che non bisogna farsi il mazzo e che andrà sempre tutto bene, ma se senza guida per capire alcune cose possono occorrere settimane, mesi o anche anni, con il nostro supporto il tempo necessario si abbassa a pochi giorni.
Sembra una cosa arrogante da dire, ma è semplicemente ciò che ho osservato con i miei occhi.
Mi è capitato infatti di parlare con persone che per anni hanno commesso degli errori grossolani e incassato grosse perdite senza mai aver capito dove sbagliavano.
Quando poi gli abbiamo indicato dove stava l’errore, hanno corretto il tiro immediatamente e i risultati non hanno tardato ad arrivare.
Vuoi partire ma non sai da dove?
Se sei nuovo di questo mondo e vorresti partire col piede giusto, ho delle risorse gratuite per te.
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Se invece ti interessa il trading automatico, ecco qui dei video sul software rivoluzionario che usiamo.
A presto e buono studio!
Giulio Valerio Moretta
Responsabile Trading Specialist