A volte ci capita di guardare i risultati dei campionati di trading e sono sicuro che la reazione più comune è rimanere sbalorditi di fronte a delle performance stellari.
Spesso i vincitori o comunque i trader che si classificano nelle prime posizioni non solo guadagnano ma moltiplicano il loro capitale iniziale di 10, 20 o 50 volte.
Com’è possibile? Questi trader hanno scoperto il Sacro Graal del trading? Sono delle persone con poteri sovrannaturali?
Certamente no, anche se indubbiamente ci sanno fare parecchio sui mercati. Sanno il fatto loro e sicuramente hanno molto da insegnare.
LA DISCIPLINA SEGRETA DEI CAMPIONI
Quello che ci interessa però è come queste persone riescono a ottenere delle performance così impressionanti. Magari penserai che hanno una speciale tecnica segreta che permette loro di raggiungere questi risultati ma non parleremo di questo.
Infatti ognuno di loro ha una strategia personale che ci piacerebbe conoscere, ma che alla fine dei conti non ci interessa poi così tanto.
Se la loro strategia non è ciò che li porta a moltiplicare il loro capitale di partenza, cos’altro può essere?
È un elemento fondamentale nel trading professionale che spesso viene dimenticato o relegato ad un ruolo minore: il Money Management.
Per chi ancora non lo sapesse, il Money Management è il responsabile di gran parte dei risultati che un trader può ottenere.
È esso che permette al trader di sopravvivere e di prosperare, indipendentemente dalla strategia utilizzata o dal timeframe di riferimento.
Il Money Management è anche quello che può rovinarti in men che non si dica se non gestito correttamente.
Il Money Management è la disciplina che ci consente di gestire il denaro che abbiamo depositato sul nostro conto di trading e limitare il rischio a cui ci esponiamo sui mercati. L’assenza del MM è anche la causa principale del fallimento dei trader novizi.
Ogni professionista che si rispetti sa che la prima e più importante preoccupazione è quella di gestire il rischio.
Se non lo fai le probabilità di perdere tutto sono molto alte.
Ci sono vari modi di gestire il rischio e differenti sistemi possono essere sviluppati per ottimizzare queste scelte.
In ognuna però c’è una parte fondamentale che bisogna stabilire a priori: quanto perdere nel caso le cose si mettano male.
Nel sistema che noi usiamo questo parametro viene chiamato Risk Per Trade.
Cos’è? Il risk per trade (RPT), è quanto capitale scegliamo di rischiare in ogni operazione che facciamo.
In altre parole è quanto possiamo perdere se dovessimo avere torto e il mercato ci vada contro.
Il RPT è un parametro molto individuale e personale, perché dipende dalla propensione al rischio di ogni trader.
Senza entrare troppo nei dettagli, si può decidere di adottare un parametro di rischio:
- conservativo (0,5%)
- medio (1%)
- aggressivo (2%)
Inutile dire che non si deve mai e poi mai superare il limite massimo (per noi impostato al 2%) se non si vuole bruciare il conto.
Incominci a intuire perché i vincitori dei campionati di trading riescono a guadagnare così tanto?
Essi assumono dei RPT estremamente alti ed è proprio questo il motivo dei loro guadagni esagerati.
Più rischiano e più possono guadagnare.
Per questo non devi mai farti abbagliare dalle performance altissime che chicchessia può presentarti.
Le performance infatti non si misurano solamente in quanto si guadagna, tutt’altro!
Ci sono anche altri parametri importantissimi da tenere in considerazione, come:
- Risk Per Trade
- Drawdown massimo
- # massimo di trade consecutivi in perdita
Questi altri parametri possono indicarti se veramente un trader, o un sistema automatico, è veramente in gamba.
Se infatti il RPT è contenuto, cioè inferiore all’1,5%, allora vuol dire che i guadagni sono stati accumulati poco alla volta, attraverso un processo di trading ben preciso e con un’ancora più importante gestione del rischio.
Inutile prendere in considerazione le performance fatte rischiando il 5%, il 10% o anche di più del proprio conto.
Perché dico questo? Le performance sono sempre performance no? NO!
A che giova avere delle performance altissime se sei sempre a rischio bancarotta?
A che serve guadagnare il 20% al giorno se domani potresti perdere tutto o quasi di ciò che hai accumulato?
Dal mio punto di vista non serve proprio a niente!
Una diretta conseguenza del rischio assunto su ogni trade è il Drawdown massimo che un trader, una strategia o un sistema possono subire.
Misurando il drawdown massimo non si scappa.
Esso misura la perdita massima che è stata registrata. Se per esempio è del 10%, vuol dire che nel corso dell’attività si è incontrato un periodo negativo che ha fatto scendere il conto del 10%.
Se questo parametro è oltre il limite massimo del 20%, per me non vale neanche la pena parlarne.
Più una trader è bravo e più il suo drawdown sarà contenuto rispetto alle sue performance.
Bisogna sempre mettere in relazione guadagni e drawdown massimo perché così ci si rende conto della bontà o meno di una strategia.
Se per esempio i guadagni sono del 100%, quindi si raddoppia il capitale, ma il drawdown massimo è del 50%, vuol dire che il rischio è esagerato!
L’ultimo parametro è il numero massimo di trade consecutivi in perdita.
Se infatti ci sono troppi trade in perdita o la percentuale di vincita è bassa, vuol dire che per recuperare le perdite e ottenere anche dei guadagni si opera con una strategia detta martingala.
Questa strategia di money management va ad aumentare il rischio assunto dopo ogni perdita ed è matematicamente perdente sul medio-lungo termine, che è ciò che ci interessa.
Spero tu ti sia reso conto che non è così semplice capire se delle performance sono genuine o dovute ad una gestione sregolata e assolutamente non professionale del denaro.
UN ESEMPIO LAMPANTE DEI RISCHI
Possiamo paragonare i campionati di trading a delle gare di Formula 1.
La competizione è estrema, i piloti e le macchine sono al limite e il rischio di incidenti è molto alto.
Lo stesso accade nelle gare di trading. I trader sanno che l’unica cosa che conta sono le performance, indipendentemente dal rischio che corrono sui mercati.
Inoltre non hanno incentivi a rischiare poco, anzi tutto il contrario. Se le cose vanno bene vincono, se invece vanno male perdono pochissimo e nessuno gliene chiede conto.
Questo è anche uno dei motivi per cui un trader che partecipa o raggiunge delle performance incredibili oppure perde tutto o quasi.
Famosa è la storia di Larry Williams che, partecipando a un campionato nel lontano 1987, portò il suo conto da $10.000 a $1.100.000.
la sua performance dell’11.000% è assurda ed è rimasto imbattuto fino ad oggi.
Quando si parla di record spesso si parla proprio di Larry Williams.
Diventa però estremamente sbagliato prendere a modello la sua impresa per stabilire gli obiettivi e le aspettative sulla tua attività di trading.
Infatti quello che non tutti sanno è che Williams ha dovuto sopportare delle enormi perdite a causa del rischio altissimo a cui si esponeva.
Il suo conto è partito da $10.000 per arrivare a $2.200.000, poi ha subito delle pesanti perdite che hanno fatto scendere il conto a $700.000 e alla fine ha recuperato parte delle perdite chiudendo la competizione da vincitore con $1.100.000.
Te l’avevo detto che le competizioni sono estreme.
Lo stesso Larry Williams ha abbandonato il sistema di Money Management che lo ha fatto vincere perché troppo rischioso e con drawdown troppo alti.
Personalmente ho conosciuto un trader che partecipava a una di queste competizioni e che stava per vincere, quando è incappato in un’unica perdita che ha distrutto il suo conto.
Una volta, per mia curiosità mi sono messo a controllare spesso le performance che venivano realizzate e chi si stava contendendo il podio della competizione.
Osservando ho visto che le percentuali di guadagno (e di perdita) variavano molto di giorno in giorno.
Chi magari oggi era primo domani poteva essere quarto oppure uscire definitivamente dalla competizione!
LE COSE ESTREME NON FUNZIONANO NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI
Così come le vetture da Formula 1 sono eccellenti in pista ma totalmente inadatte per le strade comuni, così i sistemi di Money Management a rischio elevato vanno bene per le competizioni ma conducono alla rovina se usate nel trading di tutti i giorni.
Lo ripeto ancora una volta, il nostro obiettivo principale è gestire il rischio e proteggere il capitale.
Se lo perdiamo come potremmo poi fare trading?
L’obiettivo è guadagnare nel lungo termine e non giocare alla roulette, con il rischio di perdere tutto ad ogni giocata.
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A presto e buono studio!
Giulio Valerio Moretta
Responsabile Trading Specialist