Strumenti VS Mercati

La finanza è un mondo complicato. È un campo vastissimo e non basta una vita per diventare esperti della finanza nel suo complesso. D’altronde però non è neanche utile cercare di conoscere tutto fin nei minimi dettagli. Meglio focalizzarsi su un campo specifico.

Anche se volessimo concentrarci solamente sul trading, la vastità e la complessità rimangono evidenti: mercati, strumenti, scadenze, strategie, tecniche, analisi tecnica, analisi fondamentale, prezzi, indicatori, indici, ETF…

Sarei stupito se qualcuno riuscisse a non farsi sopraffare da tutte queste informazioni diverse e sconnesse la prima volta che si approccia al trading.

Per poter fare trading in maniera efficace, occorre innanzitutto sapere con che cosa si ha a che fare e come funziona.

Un’altra cosa da sapere è perché si usa proprio un determinato strumento e non un altro. Se le tue esigenze sono di un certo tipo, meglio usare uno strumento oppure un altro? Dipende tutto da te.

STRUMENTI O MERCATI?

Per poter fare chiarezza in questo labirinto finanziario, occorre fare una distinzione importante tra strumenti e mercati.

Strumenti e mercati non sono la stessa cosa.

Spesso però questi due vengono confusi e trattati come se fossero la stessa cosa. Non che sia strano, strumenti e mercati sono così interconnessi che alla fine diventano la stessa cosa.

Tu però, per poter fare trading nel migliore dei modi, devi per forza conoscere la differenza. È molto facile e dopo averla capita tutta la confusione che magari hai scomparirà.

Prima che passiamo alle definizioni, sappi che possono essercene tante, a seconda di quale aspetto dei mercati e della finanza trattiamo. In questo articolo darò una definizione legata strettamente al trading e agli investimenti.

Definizione #1: Un mercato è un luogo, fisico o virtuale, in cui avvengono gli scambi di un unico determinato bene.

Esiste quindi il mercato del petrolio, dell’oro, dell’Euro/Dollaro, delle azioni Apple o Google, dei Buoni del Tesoro, dei Bund tedeschi, ecc…

Ogni mercato fa incontrare compratori e venditori di un determinato bene e solo di quello. Sullo stesso mercato non si possono scambiare Buoni del Tesoro e petrolio contemporaneamente. Per farlo occorrono due mercati diversi e separati.

Ci sono migliaia di mercati attivi al giorno d’oggi ed ognuno ha le sue particolarità.

Nonostante questo gran numero di mercati, possiamo raggrupparli in 4 categorie principali:

  1. Valute
  2. Materie Prime
  3. Equities
  4. Tassi di interesse

Valute

Nel mercato valutario, l’oggetto di scambio non è un bene ma un mezzo per comprare dei beni. In pratica sul mercato valutario si compra e si vende denaro. Ma come si fa a comprare il denaro con altro denaro? Sembra un controsenso, perché noi siamo abituati a usare il denaro per comprare qualcosa, non per comprare altro denaro.

La risposta è che compriamo un certo tipo di denaro, pagando con un altro tipo di denaro. Compriamo dollari pagando in euro, o compriamo euro pagando in dollari.

Materie Prime

I mercati delle materie prime, o altrimenti dette “Commodities”, sono i mercati in cui si scambiano i materiali che servono alle industrie per produrre i beni che utilizziamo o che consumiamo direttamente.

In questi mercati si scambiano il grano, il mais, il cacao, lo zucchero, il caffè, il bestiame, il petrolio, il gas, l’oro, l’argento e tanti altri materiali indispensabili alla vita di tutti i giorni.

Equities

Questi mercati scambiano quote di capitale di rischio. Cosa sono? È semplicemente il capitale che noi forniamo a un’azienda per farla funzionare e produrre reddito. In pratica noi investiamo in un’azienda comprando le sue azioni. Le azioni sono lo strumento più conosciuto e famoso. Magari ne detieni qualcuna anche tu.

In questo mercato non si scambiano solamente azioni singole, ma anche gruppi di azioni. Hai mai sentito parlare dell’indice di borsa di Milano? Il FTSE MIB, così si chiama l’indice, non è altro che la somma delle 40 aziende italiane più capitalizzate, cioè che valgono di più.

Quindi puoi fare trading sia su azioni singole che su gruppi di azioni.

Tassi di interesse

Il mercato obbligazionario è quello che esprime i tassi d’interesse applicati ai prestiti che facciamo a società private o allo Stato.

Quando compriamo o vendiamo obbligazioni è il tasso di interesse che determina il loro valore.

Più il tasso di interesse corrisposto è alto e più il prezzo delle obbligazioni è basso, mentre più il tasso di interesse è basso e più il prezzo è alto.

Prezzo e tasso di interesse sono correlati inversamente. Quando uno sale l’altro scende e viceversa.

Queste sono le 4 categorie principali di mercati e al loro interno si suddividono ulteriormente. Infatti quando parliamo di obbligazioni ci sono quelle governative e quelle private. All’interno di quelle governative ci sono quelle italiane, tedesche, inglesi, americane, ecc…

Così come quando si parla di obbligazioni private ci sono quelle di aziende italiane o straniere, che hanno un rating alto o basso, ecc…

Definizione #2: Uno strumento è un qualcosa che permette a un investitore di esporsi in acquisto o in vendita su un certo mercato.

Che significa esporsi? Se pensiamo che il mercato salirà, lo strumento ci darà modo di poter sfruttare la salita dei mercati. Se invece pensiamo che il mercato scenderà, allora lo strumento ci dà modo di guadagnare dalla discesa.

Parliamo di esposizione perché, sia che compriamo che vendiamo, ci esponiamo a un rischio, cioè che il mercato ci faccia perdere soldi.

In finanza si ragiona sempre in termini di rischio e mai di guadagno, poiché il rischio è certo mentre il guadagno è incerto.

Una volta che l’investitore ha fatto le sue analisi e deciso a quale mercato vuole esporsi, in acquisto o in vendita, deve decidere quale strumento utilizzare per realizzare la sua idea d’investimento.

Questa scelta non è poi così semplice, poiché ci sono parecchi strumenti tra cui scegliere, ognuno con le sue caratteristiche e peculiarità.

L’investitore deve conoscere bene i pro e i contro e vedere come si adattano alle sue esigenze.

Ricapitolando, l’analisi si fa su un certo mercato, ma se si vuole sfruttare la salita o la discesa del prezzo, possono essere usati vari strumenti.

TANTI STRUMENTI, UN UNICO SCOPO

Di strumenti ce ne sono veramente tanti, ma lo scopo di ognuno di essi è semplice, permettere a chi vuole di comprare o di vendere per approfittare di un movimento dei prezzi.

Se pensi che un certo mercato salirà o scenderà, non c’è un unico strumento che puoi usare, ma più di uno. Vediamo insieme come funziona.

Prima di entrare nel dettaglio degli strumenti, dobbiamo fare altre distinzioni.

Innanzitutto esistono 2 tipologie di mercati:

  1. Mercati regolamentati
  2. Mercati non regolamentati (OTC)

Qual è la differenza? Nei mercati regolamentati tutti gli scambi avvengono in una borsa centralizzata, come per esempio la borsa di New York.

Tutte le transazioni vengono registrate e sottoposte a controlli da parte delle autorità di borsa e in ogni momento c’è un prezzo ufficiale a cui possono avvenire le transazioni.

Perciò sono dei mercati “trasparenti”.

Borsa centralizzata

Nei mercati non regolamentati invece non c’è una borsa centrale su cui passano tutti gli ordini di acquisto, ma ci sono una pluralità di soggetti, in genere grosse istituzioni, che provvedono a fornire prezzi di acquisto/vendita.

Non esiste un prezzo ufficiale, ma ogni intermediario farà il suo, che sarà leggermente differente da quello di altri intermediari.

Le istituzioni che creano questo mercato sono interconnesse tra di loro attraverso una rete elettronica in cui comunicano prezzi e comprano/vendono.

Non esistono neanche controlli da parte delle autorità borsistiche, anche se ogni operatore deve essere registrato ed approvato per eseguire transazioni.

Questo tipo di mercati vengono anche definiti “Over The Counter” (OTC).

OTC Market

Facciamo ancora un’altra distinzione, questa volta sul tipo di transazioni che si possono verificare:

  1. Transazioni Cash (o Spot)
  2. Transazioni a termine

Le transazioni cash sono quelle che prevedono la consegna immediata del bene scambiato, con corrispondente pagamento immediato.

Se per esempio vogliamo comprare 100kg di grano per fare della farina che ci serve subito, acquisteremo 100kg di grano con consegna e pagamento immediati.

Se invece sappiamo che il grano ci servirà esattamente fra 3 mesi, lo compreremo con una transazione a termine. In questo modo riceveremo la merce alla scadenza, cioè tra 3 mesi e salderemo il pagamento alla consegna.

La cosa importante da notare è che fra 3 mesi pagheremo al prezzo di oggi. Qualsiasi cosa succeda la quantità di denaro da pagare rimane la stessa, anche se il prezzo sale o scende molto.

È arrivato finalmente il momento di esaminare i vari strumenti che abbiamo a disposizione per capire quale ci conviene usare.

  • Azioni
    Le azioni sono una partecipazione in una società. In parole semplici, quando tu compri un’azione stai comprando un piccolo pezzo di quella società e ne diventi proprietario insieme a tanti altri. Le azioni possono essere usate per prendere posizioni (non dico scommettere perché non è la definizione giusta, anche se rende l’idea) su praticamente qualsiasi cosa. Molti pensano che comprare o vendere azioni significhi soltanto investire in società singole, ma non è sempre così. Se pensiamo che Google avrà molto più valore nel futuro la compriamo. Se pensiamo che il petrolio salirà moltissimo di prezzo invece possiamo comprare le azioni di una o più compagnie petrolifere. Invece di investire in una materia o in un settore specifico, possiamo investire nelle azienda che producono certi beni e servizi. L’economia mondiale è fatta di imprese che producono e scambiano beni e servizi. In qualsiasi settore dell’economia puoi trovare un’azienda che ha delle azioni quotate in borsa e scommettere su di essa. Le azioni sono strumenti scambiati sia in mercati regolamentati che non e prevedono il pagamento e la consegna immediati (spot).
    Non hanno scadenza e pagano (in genere) dei dividendi, cioè ci vengono distribuiti i guadagni della società, se ce ne sono.
  • Future
    I future sono uno strumento molto particolare, molto efficace e molto usato. Un future è un contratto che prevede la consegna (se abbiamo venduto) o il ricevimento (se abbiamo comprato) di un certo bene, in una certa quantità e a una data precisa, detta data di scadenza. Quindi con i future non stiamo effettivamente scambiando qualcosa, ma ci impegniamo a scambiare un certo bene alle condizioni viste sopra. Come forse già saprai, i future sono dei d Non farti spaventare da questo nome perché non c’è nulla di cui aver paura, a dispetto di quello che dicono i telegiornali. Derivato significa che uno strumento deriva il proprio prezzo dal prezzo di un altro bene, chiamato sottostante. Se il prezzo del sottostante aumenta, anche il future farà lo stesso. Se il future deriva il suo prezzo dal sottostante, i prezzi non sono gli stessi? Non proprio. I prezzi sono molto simili ma non sono uguali. Questo per un motivo molto semplice. Se compriamo o vendiamo direttamente sul mercato originale, lo facciamo ai prezzi attuali. Eseguiamo perciò una transazione cash (o spot). Essendo però i future uno strumento in cui anche il tempo fa la sua parte, è altamente probabile che il prezzo alla scadenza (per esempio tra 3 mesi) sia diverso da quello attuale. Perciò si avranno prezzi simili ma diversi. E’ possibile utilizzare i future per moltissimi mercati: valute, indici, materie prime ecc… I future sono dei contratti standardizzati, cioè ogni contratto prevede lo scambio di una quantità standard, come per esempio 1.000 barili di petrolio.
    La dimensione minima di scambio perciò è di 1.000 barili. Non se ne possono comprare/vendere di meno. Ricapitolando, i future sono strumenti scambiati in mercati regolamentati, con prezzi ufficiali e trasparenti.
    Prevedono una transazione a termine, con prezzo attuale ma pagamento e consegne nel futuro, alla data di scadenza.
  • Forward
    I contratti forward sono dei contratti a termine in tutto e per tutto uguali ai future, con un’unica differenza però: non sono standardizzati. Questi contratti in genere sono negoziati direttamente tra una controparte e l’altra, senza passare dalla borsa.
    Due controparti potrebbero mettersi d’accordo e prevedere precisamente uno scambio futuro di 5.250 once d’oro. Questi contratti non sono ideali perché bisogna trovare una controparte che abbia le stesse nostre esigenze in quanto a quantità e scadenza. Inoltre lo scambio può avvenire solo con quella controparte, rendendo il mercato molto poco liquido.
    Ti ricordo che la liquidità è la capacità di comprare/vendere in maniera veloce e con pochi costi quello che ci serve. Non sono perciò mercati regolamentati né hanno un prezzo ufficiale.
    Li sconsiglio vivamente.
  • CFD
    I “Contratti per Differenza” o CFD in inglese, sono strumenti derivati in cui due trader effettivamente scommettono l’uno contro l’altro*. Chi compra scommette che il prezzo salirà, mentre chi vende scommette che il prezzo scenderà. Inevitabilmente uno dei due avrà ragione e guadagnerà ciò che l’altro avrà perso. I CFD derivano il loro prezzo dal contratto future corrispondente, replicandolo quasi alla perfezione.
    Un grosso beneficio dei CFD è che permettono di negoziare tagli molto inferiori al minimo consentito dai contratti future. Se con un future dobbiamo acquistare per esempio 1.000 barili di petrolio, con un CFD possiamo acquistare/vendere anche solo 10 barili alla volta.
    Questo permette di gestire in maniera molto più controllata e precisa il rischio che ci assumiamo sui mercati, anche se i costi di transazione sono inevitabilmente più alti. Come per gli altri derivati, non è necessario possedere il sottostante per fare operazioni di acquisto o vendita, con la differenza che sui CFD non ci sono scadenze né consegne. I CFD non sono regolamentati e non hanno un prezzo ufficiale. *Se usi i CFD la tua controparte potrebbe essere il broker stesso, il che fa nascere un conflitto d’interessi. Fai attenzione quindi.
  • Opzioni
    Un’opzione è un particolare tipo di contratto che conferisce al possessore il diritto, ma non l’obbligo (dunque una possibilità da cui appunto il termine opzione), di acquistare o vendere il titolo sul quale l’opzione stessa è iscritta, chiamata sottostante, ad un determinato prezzo prestabilito, entro una determinata data, a fronte di un premio pagato non recuperabile. Ci sono due tipi di opzioni: Call (se pensiamo che il prezzo salirà) e Put (se invece pensiamo che scenderà). Per fare un esempio semplice, le nostre analisi ci dicono che le azioni Apple aumenteranno di prezzo, così compriamo un’opzione Call, pagando il premio richiesto dal mercato. A questo punto se le cose vanno bene, esercitiamo il nostro diritto di utilizzare l’opzione e guadagniamo. Se invece le cose vanno male e il prezzo delle azioni Apple è sceso, decidiamo di non utilizzare la nostra opzione, perdendo così il premio che abbiamo pagato. Pensa ad un’opzione come a un biglietto della lotteria. Se abbiamo vinto ritiriamo il premio. Se abbiamo perso ci abbiamo rimesso i soldi per comprare il biglietto. Le opzioni possono avere i più diversi sottostanti: azioni, materie prime, tassi di interesse, ecc…
  • Forex
    Il Forex è il mercato OTC delle valute e su di esso vengono quotate coppie di valute, come per esempio Euro/Dollaro o Sterlina/Dollaro. Le valute si possono lavorare direttamente, comprando o vendendo le “coppie” (es. EUR/USD) oppure attraverso future e opzioni. Il mercato Forex è un mercato spot, non regolamentato e senza prezzi ufficiali e trasparenti.
  • ETF
    Gli ETF (Exchange Traded Fund) sono una categoria di fondi d’investimento molto particolare. A differenza dei fondi tradizionali, sono quotati e sono scambiabili come se fossero azioni di una società. Ci sono moltissimi ETF in circolazione e ognuno di essi replica l’andamento di un certo mercato. Puoi trovare ETF su indici di borsa, materie prime (in questo caso ci chiamano ETC), valute, obbligazioni e praticamente qualsiasi altro settore dell’economia. Costituiscono una valida alternativa ai comuni fondi d’investimento, poiché hanno commissioni e costi di gestione molto più bassi.
    Permettono inoltre di creare strategie un portafoglio molto diversificato anche con pochissimo capitale. Gli ETF sono regolamentati, dato che sono equiparabili alle azioni.

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Alla fine di questa scorpacciata di informazioni, sono sicuro che tu abbia molto più chiaro questo complesso mondo finanziario che ci circonda e che influenza la nostra vita di tutti i giorni.

Più di tutto però ci tengo al fatto che tu abbia compreso la differenza tra mercati e strumenti, senza la quale diventa difficile capire cosa andare a guardare e come muoversi per esprimere le proprie visioni del mercato.

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A presto e buono studio!

Giulio Valerio Moretta

Responsabile Trading Specialist

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